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Categoría: Ricette saponi

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Questo sapone è ispirato al profumo che invade ogni estate il nostro giardino, quello della cedrina! Da sempre a casa nostra utilizziamo la cedrina in cucina, per farci delle ottime tisane ed un fantastico liquore digestivo..E ho pensato: perchè non sperimentarla anche nel sapone??!! Ho quindi realizzato questa ricetta con il metodo a caldo, utilizzando sia l'infuso di cedrina che le foglioline nell'impasto per fare un leggero effetto esfolliante. (quest'anno, incredibile ma vero, la cedrina è ancora in fiore a novembre!!)

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Piccolo paese, disteso su una collina a 650 mt sul livello del mare, a ridosso del parco nazionale del Pollino, meno di mille abitanti, lontano da altri centri urbani, a 70 minuti dal mare, lontano dalle stazioni ferroviarie, dagli aeroporti, dalle università ecc, ecc. Questo sapone povero è stato creato per evidenziare la naturalezza la ricchezza e la dolcezza nella povertà dei nostri luoghi. > La naturalezza delle nostre MELE: mele piccole, brutte e senza nome ma saporite naturali ed utili. >La ricchezza del MELOGRANO: quello rubato nell’orto in fondo al paese, per venderlo alla fiera del terzo sabato di ottobre. Per racimolare 50 lire ogni frutto. “Che ricchezza”? Ma la ricchezza sta’ nel frutto, ricco di sali minerali, di vitamine, di sostanza benevole per l’organismo flavonoidi, antiossidanti, e vari tipi di acidi di principi attivi). >La dolcezza del MIELE: quello che tutti abbiamo in credenza e che tutti abbiamo nel cassettino della nostra memoria, quello che la nonna ricavava da un’arnia trovata sull’albero in campagna. >OLIO DI OLIVA: la migliore garanzia contro le allergie o altre aggressioni che può subire la pelle a causa dell’utilizzazione di un sapone industriale.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Jam come marmellata, come un mix di culture che si incontrano e che si mescolano. Questo sapone è dedicato ad una mia cara amica che vive ad Ammam (Giordania) che questa estate mi ha portato una splendido estratto di un incenso locale, di mirra se non ricordo male. Un estratto dal profumo magico, intenso ed avvolgente. Si tratta di una resina ricavata dalle incisioni di sul tronco della pianta, dal quale comincia ad essudare una sorta di lattice. Si ricava questo estratto dalle proprietà antisettiche ed antibatteriche. A questo ingrediente esotico ho aggiunto qualcosa di casa mia, il nostro olio di oliva che ogni anno produciamo qui sulle colline toscane. Un olio ottimo (anche in cucina) che rende questo sapone molto delicato ed emolliente!

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Faenza è considerata da tutti la "città della ceramica" per eccellenza. Fin dai tempi antichi Faenza è famosa per le sue ceramiche e tutt'oggi le botteghe faentine sono tra le più rinomate. Ho voluto dedicare questo sapone alla mia città, utilizzando come ingrediente caratterizzante l'argilla! L'argilla viene malleata per fare le ceramice ma (quella verde) è un vero toccasana anche per la pelle. Ad esempio si può usare per fare delle maschere con argilla ed acqua. Si può applicare sulla pelle del viso e del corpo..l'argilla dopo una decina di minuti si asciuga completamente divenendo un film rigido aderente perfettamente ad ogni asperità. La maschera aiuta ad esfoliare la pelle eliminando le cellule morte superficiali rendendo la pelle più liscia e morbida!

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Luogo rappresentato dal sapone Trento e la tradizione del vin Brulé che si beve in strada Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Il vin brulè è un vino zuccherato, cotto con scorza di arancia e limone, cannella, chiodi di garofano e un pizzico di noce moscata... è delizioso, ma è sopratutto LA bevanda dell'inverno trentino! In centro città c'è ad ogni angolo un baracchino che lo vende nei bicchierini che scaldano le mani, invade col suo profumo Piazza Fiera che d'inverno è tutta scintillante per il mercatino di Natale, e non manca mai nelle feste dei paesini per tutto il periodo natalizio. Se d'estate dopo il lavoro ci si vede in piazza per uno “Spritz”, d'inverno ci si da appuntamento per un Brulè al mercatino! Qualcosa che sembra un po' troppo caldo e un po' troppo speziato per essere un aperitivo... ma che è buono da morire e pare faccia miracoli contro il raffreddore! Così se si ha mal di gola o si tira su col naso, anziché raccomandarti un'aspirina va a finire che ti dicono “prendi un Brulè!” che con la cannella e gli olii essenziali di limone e arancia è proprio un toccasana. E la cosa bella è che si beve in strada, per cui nonostante il buio che cala presto, nonostante la neve e nonostante i Trentini siano famosi per la loro riservatezza, va a finire che all'ora della chiusura dei negozi in giro è pieno di gente! Ok, è vero che poi quando son le nove non c'è più anima viva... ma vabbè, siamo pur sempre a Trento, e non si può pretendere troppo quando fuori fan meno dieci gradi! Il brulè a Trento si fa col vino rosso, e le ricette sono infinite quante le pentole in cui viene cotto, ma la base è sempre quella: agrumi e spezie. Un profumo che fa subito Natale e che riscalda anche il cuore, oltre allo stomaco.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? La raccolta dell’uva e delle olive è un momento per raggruppare tutti i parenti che vivono lontani emigrati per lavoro, è un momento di festa, ed è la gioia delle persone anziane quando infilano nelle valige dei figli una tanica di olio ed una di vino. E aggiunto al mosto appena spremuto affinché il vino resta buono per tutto l’anno senza l’aggiunta di sostanze chimiche e di conservanti; Perché vincotto: > Viene aggiunto al mosto appena spremuto affinché il vino resta buono per tutto l’anno senza l’aggiunta di sostanze chimiche e di conservanti; > Viene per debellare le fastidiose bollicine al palato. > Si usa per la preparazione di dolci. > Si usava per la preparazione di gustose granatine di neve da consumare accanto al fuoco durante le fredde giornate d’inverno.

Perché olio di oliva: > è naturale; > e reperibile nelle dispense dei nostri nonni; > è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche sulla pelle; > ha proprietà emollienti ed ammorbidenti, senza l’aggiunta di coloranti o profumi artificiali, ottenendo così un sapone assolutamente naturale, biodegradabile e non inquinante; > la migliore garanzia contro le allergie o altre aggressioni che può subire la pelle a causa dell’utilizzazione di un sapone industriale.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Questo sapone si inspira alla bellezza dell'ambra del Mar Baltico, alle rose dei giardini della Polonia e al miele naturale delle api polacche. Definirei questo sapone con tre aggettivi: elegante, romantico e delicato. Corrisponde alla perfetta combinazione di ingredienti in grado di risvegliare tre sensi del nostro corpo: il tocco della polvere di ambra, il profumo delle rose e il gusto del miele. L'ambra, alla quale si attribuiscono caratteristiche magiche, mi ricorda l'elegante e misteriosa bellezza del Mar Baltico. La preziosa polvere di ambra è utilizzata come lussurioso peeling e rende la pelle più morbida e liscia. L’olio essenziale di rosa è noto per le sue proprietà idratanti, rassodanti e riparatrici della pelle. Il suo meraviglioso profumo vi darà una sensazione di felicità, date le sue proprietà antidepressive. Inoltre i petali di rosa formano una raffinata composizione con la polvere di ambra. Il miele ha proprietà rilassanti ed emollienti e calmanti. Questo fantastico oro liquido, aiuterà a mantenere la vostra pelle idratata e fresca.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Con il mese di novembre, nell’agro di Vieste, si vedono negli uliveti secolari di cui questa città è ricca, gruppi di agricoltori dediti alla raccolta delle olive. Gli uliveti del Gargano sembrano delle particolari ed eccezionali sculture che madre natura si è divertita a creare. L’olio che queste piante producono è genuino e prelibato, dalle straordinarie e note proprietà cosmetiche è da secoli l’olio per il sapone, ricco di sostanze emollienti, il sapone prodotto è un sapone duro e compatto e con un ottimo potere pulente. Visto che però produce poca schiuma,che a me piace tanto, ho pensato di aggiungere al nostro oro giallo, una piccola percentuale di olio di cocco. L’olio che si produce nella provincia di Foggia e perciò anche a Vieste, ha ricevuto la denominazione di olio extravergine D.O.P. Dauno Gargano. Riceve questa denominazione l’olio prodotto da olive raccolte per brucatura entro il 30 gennaio e molite entro tre giorni dalla raccolta. L’ “oro liquido” insaporisce ogni pietanza dando alla cucina tipica del Gargano un sapore inconfondibile che contribuisce notevolmente ad esaltare la qualità dei vari ingredienti che vanno a comporre e caratterizzare qualsiasi elemento, ho pensato allora: perché non raccogliere questo invito della Saponaria e produrre un sapone degno della mia terra? Ho raccolto questa opportunità a piene mani, perché produrre sapone, è come entrare in un mondo magico, avere uno spazio per rilassarsi dopo lo stress della giornata e, in oltre ricordare le mie origini, quando i miei nonni producevano in casa il sapone. Ecco spiegato perché amo molto realizzare ogni tipo di ricetta che mi capita sotto mano, però, questa volta grazie a voi ho realizzato una mia ricetta, tipica della zona in cui vivo dove l’olio d’oliva viene prodotto in abbondanza!!”

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Quand'ero piccola mia madre mi mandava a raccogliere le nocciole sotto gli alberi nel prato di casa mia, perché essendo piccina mi infilavo bene sotto i rami... da sola mi annoiavo, ma se c'era qualcuno con me (mia sorella minore o mio padre, spesso) diventava una sfida a chi raccoglieva più nocciole, ed era immediatamente molto molto più divertente! Volevo un sapone alle nocciole, proprio quelle di casa dei miei genitori, che adesso raccolgo insieme al mio compagno quando andiamo a pranzo la domenica (anche perché nel frattempo son passati 25 anni, e la mia mamma povera stella di sicuro non può mettersi a quattro zampe sotto i noccioli!) e volevo che sapesse anche di cioccolato, perché il cioccolato con le nocciole è sempre stato il punto debole di mio padre. E volevo che sapesse anche un po' di miele, perché da piccina adoravo quando il Maurizio che ha le api (eh sì, in Trentino si dice così: c'è sempre l'articolo davanti ai nomi! Il Maurizio, La Michela, Il Gianni...) ci portava i favi col miele, e bisognava mettere in bocca tutto e poi sputare la cera (con cui poi giocavo come con il pongo!). E così, pensando alle cose di casa mia, di quando ero piccola, ho creato un sapone dolcissimo, che profuma di cose buone buone buone!

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Luogo rappresentato dal sapone Brianza (Lombardia) Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? L'apicoltura in Brianza è una piccola perla poco conosciuta. Nonostante si trovi alle porte di una grande metropoli esistono moltissime piccole realtà che si dedicano alla produzione di Miele, polline, pappa reale, propoli e affini, ciascuno con le sue proprietà preziosissime. Il miele in particolare ha capacità rigeneranti per i tessuti danneggiati ha proprietà energizzanti, rafforza le difese cutanee e protegge da smog, agenti atmosferici e bruschi sbalzi di temperatura. Anche nella scelta della base del sapone si è cercato di scegliere prevalentemente grassi reperibili nella produzione locale o comunque di produzione italiana evitando l'utilizzo massiccio di grassi troppo esotici. Al contempo però si è voluto ottenere un sapone completo dalla schiuma consistente e morbida e dal profumo caldo ed avvolgente.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Perche' gli ingredienti sono tutti tipici della bergamasca, in primis la polenta, piatto che ci accompagna col caldo e col freddo, il miele, prodotto che viene coltivato in abbondanza grazie alle differenze che contraddistinguono la mia provincia..pianura,collina,montagna. Olio extravergine di oliva, anch'esso abbondante nella zona di sarnico, scanzorosciate ecc... L'erba medica perche' e' in tutti i campi delle zone campagnole come quelle di martinengo in cui sono cresciuta con i miei nonni, tra gli aromi come la menta e il basilico... Prodotto tipicissimo di martinengo sono le patate...Ma risultava un po' difficile per me inglobarle nel sapone...

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"?

Il fiore di tarassaco riempie i campi della pianura bergamasca, mentre i fiori di sambuco colorano di bianco le rive dei campi coltivati a mais. L’albero del tiglio, con il suo profumo, e il pino mugo s’innalzano sulle prealpi orobiche. La radice del tarassaco e i fiori di sambuco hanno valore terapeutico nei casi di pelle acneica. L’oleolito di tiglio ha proprietà idratanti, emollienti ed antinfiammatorie. Il pino mugo, qui rappresentato dal suo olio essenziale, ha proprietà balsamiche.

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