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L’olio di avocado è ricco di vitamine, proteine e acidi grassi essenziali. E' un efficace ammorbidente e, tra gli altri oli, ha un tasso di assorbimento molto più alto. Tra gli oli vegetali, è il più efficace nel proteggere la pelle e i capelli dall'effetto inaridente dei raggi solari. L’olio ammorbidisce, nutre e rinforza i capelli senza ungerli né appesantirli.

L'olio di ricino è un ottimo rinforzante e rinvigorente per chiome spente e poco vitali.

Lasciate agire il trattamento per tutta la notte, o, se non potete, almeno per qualche ora: avrete dei risultati sorprendenti. Risciacquate con una piccola quantità di shampoo bio e acqua tiepida.

L'olio di semi di lino, usato come impacco pre-shampoo è ottimo per nutrire i capelli secchi e sfibrati, per togliere l’effetto crespo e renderli lucidi.

L'estate stà arrivando e la vostra pelle non è ancora pronta? Ecco qualche consiglio per fare in casa il proprio scrub naturale per il viso! Lo scrub esfoliante è un prodotto che non dovrebbe mai mancare nella nostre abitudini di bellezza, sia per il corpo sia per il viso è un prodotto che, se usato regolarmente, aiuta a rimuovere le cellule morte, favorisce il rinnovamento cellulare e regala alla pelle tono e vitalità. L'esfoliazione asporta infatti le cellule morte e stimola il sistema linfatico e l'eliminazione delle tossine, migliorando la micro-circolazione sanguigna del viso. Il risultato è una pelle più levigata, trasparente e luminosa, un aspetto più sano e radioso. Preparare da sé il proprio scrub è molto semplice (ed economico!) e riduce il rischio di spiacevoli reazioni allergiche, spesso scatenate dagli ingredienti di sintesi o profumazioni troppo intense e aggressive dei prodotti commerciali. E' importante che lo scrub sia il più delicato possibile per non rischiare di irritare troppo la pelle delicata del viso. Vediamo insieme tre semplici ricette, adatte ai vari tipi di pelle, per realizzare in casa il nostro scrub.

Questa della foto è la mia tisana autoprodotta, è ottima per l'inverno perché ricca di vitamine, con scorze di arance e erbe aromatiche del mio orto - maggiorana, timo al limone e liquerizia - lasciate a essiccare per un giorno sul termosifone. E' una ricetta che consiglio a tutti: è semplicissima, buona e consente di recuperare degli scarti pregiati che - soprattutto nel caso di chi non può fare il compost - finirebbero tra i rifiuti.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "saponi e buoi dei paesi tuoi?" L'olio di oliva, presente per il 65%, è autoprodotto e assolutamente biologico.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "saponi e buoi dei paesi tuoi?" Ho creato questo sapone ispirandomi ai boschi fatati e ai prati dei Monti Sibillini che ogni giorno ho la gioia di ammirare dalle mie finestre. E’ bianco come la silenziosa neve che acquieta l’anima di coloro che si aggirano nei boschi dormienti durante la stagione invernale. Una fascia gialla scorre nel mezzo, qui si concentrano alcuni petali seccati di calendula, camomilla, violetta…per ricordare sia i raggi del sole che attraversano il fitto fogliame dei boschi creando la fantastica sensazione di poter scorgere da un momento all’altro una fata, sia i fiori che inondano di forme e colori i prati di questi monti in primavera ed estate. E’ un sapone delicato, rinfrescante che lascia la pelle morbida come le acque degli innumerevoli ruscelli che sgorgano allegri da quelle rocce. In onore della “fata” che per secoli ha dimorato fra questi magici luoghi e che ancora oggi affascina anche i più increduli, l’ho chiamato sapone Sibilla.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Alla domanda su quale fosse il mio paese mi sono trovata spiazzata.

Poi ho pensato che siamo quello che mangiamo e allora mi sono subito venuti in mente Pizzocheri e Papina, due piatti legati alla mia infanzia (i primi credo di averli assaggiati che avevo pochi mesi). E quando li sento nominare mi si scatena un sentimento di appartenenza a questi luoghi lombardi... La farina che ho utilizzato per il panetto è la stessa che viene utilizzata per fare i famosi Pizzoccheri valtellinesi ed è appunto quella di grano saraceno. Da quando avevo pochi mesi la Valtellina mi ha adottata e tutte le mie vacanze estive ed invernali le ho sempre trascorse lì, almeno fino ai 20 anni (ora invece ci ritorno solo per qualche occasione o ricorrenza, o in estate quando a Milano fa decisamente troppo caldo!). E poi c'è la Papina, la torta paesana della tradizione brianzola, che mamma cucinava (e cucina ancora credo) spesso. Ma non solo mamma: infatti una versione vegana, super energetica ma light (e anche senza zucchero) ha preso vita qualche giorno fa nella mia cucina... E così eccovi spiegato il tutto. Il cacao è un chiaro riferimento alla torta così come i datteri e le prugne che intervengono in sostituzione delle uvette che non mi piacciono (oltretutto sono i miei frutti preferiti: le prugne in estate e i datteri in questo periodo – anche ora mentre scrivo :)). Per dare la forma del “trancio di torta”, ho messo l'impasto in un piccolo contenitore di plastica di forma cubica: alle sagre paesane la Papina viene tagliata e servita proprio a cubotti. Il panetto risultante l'ho adagiato su un campo di Erba Livia: gli stessi campi dove mi sdraiavo da bambina dopo le corse per riprendere fiato (è infatti un' erba che cresce in alta montagna). Quasi mi sembra di avvertirne l'odore... Infatti, mentre scatto lo sento! Un po' ricorda quello della salvia e della lavanda. L'Erba Livia è una tipica erba della Valle che viene utilizzata come infuso per rilassare lo stomaco. Suggerisco di metterla nel contenitore insieme al panetto per rilassare i sensi prima della doccia.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Quando negli anni 60 andavo insieme agli amici a fare una scampagnata “fuori porta” ai Castelli romani, si giocava nei prati e nei boschi di castagno cadendo e rotolandosi fra le piante di menta che lì crescono dovunque ci sia un po’ di sole e poi ci si fermava in qualche trattoria dove al caldo del camino si mangiava tutti insieme ad un tavolone di legno il pecorino romano e la porchetta di Ariccia con la finocchiella selvatica. Il sapone alla menta e finocchiella è prodotto con olio extra vergine di oliva della nostra regione con aggiunta di foglie di menta romana e di fiori di finocchiella selvatica raccolti da me durante l’estate ed essiccati. Lo stampo dei saponi ricorda le forme di pecorino romano e da questo deriva il nome sapo-rino. Il sale da cucina fa sì che il sapone si asciughi molto presto. Anche se il sapone si può usare subito è meglio farlo essiccare almeno 15 giorni. L’olio di cocco viene usato per creare schiuma. Il colore puntinato giallo/verde è dato dalle piante essiccate aggiunte.

Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Resia è una valle situata nell’angolo più orientale del Friuli, incuneata fra Austria e Slovenia. Ospita una popolazione unica per lingua e per cultura che si esprime in musica, danze, tradizioni e feste popolari davvero particolari! Nella nostra lingua (il resiano) “Val Resia” significa Valle dei Fiori. La vallata è infatti un’esplosione di colori e profumi dati dalle oltre 1200 piante presenti sul territorio (fra specie e sottospecie), alcune di esse endemiche.

Per rappresentarla ho quindi scelto un intreccio di colori ed ingredienti: > il marrone per celebrare la terra: ricca e generosa; > il fiore centrale giallo per simboleggiare alcuni di questi fiori: l’iperico, l’arnica, le primule, il tarassaco, il botton d’oro, la calendula… > il miele, la cera di ricino, la lavanda, le mandorle: doni preziosi dellamia amata terra.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Questo sapone è ispirato al profumo che invade ogni estate il nostro giardino, quello della cedrina! Da sempre a casa nostra utilizziamo la cedrina in cucina, per farci delle ottime tisane ed un fantastico liquore digestivo..E ho pensato: perchè non sperimentarla anche nel sapone??!! Ho quindi realizzato questa ricetta con il metodo a caldo, utilizzando sia l'infuso di cedrina che le foglioline nell'impasto per fare un leggero effetto esfolliante. (quest'anno, incredibile ma vero, la cedrina è ancora in fiore a novembre!!)

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tutti gli ingredienti