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Etichetta: sapone dolce

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Piccolo paese, disteso su una collina a 650 mt sul livello del mare, a ridosso del parco nazionale del Pollino, meno di mille abitanti, lontano da altri centri urbani, a 70 minuti dal mare, lontano dalle stazioni ferroviarie, dagli aeroporti, dalle università ecc, ecc. Questo sapone povero è stato creato per evidenziare la naturalezza la ricchezza e la dolcezza nella povertà dei nostri luoghi. > La naturalezza delle nostre MELE: mele piccole, brutte e senza nome ma saporite naturali ed utili. >La ricchezza del MELOGRANO: quello rubato nell’orto in fondo al paese, per venderlo alla fiera del terzo sabato di ottobre. Per racimolare 50 lire ogni frutto. “Che ricchezza”? Ma la ricchezza sta’ nel frutto, ricco di sali minerali, di vitamine, di sostanza benevole per l’organismo flavonoidi, antiossidanti, e vari tipi di acidi di principi attivi). >La dolcezza del MIELE: quello che tutti abbiamo in credenza e che tutti abbiamo nel cassettino della nostra memoria, quello che la nonna ricavava da un’arnia trovata sull’albero in campagna. >OLIO DI OLIVA: la migliore garanzia contro le allergie o altre aggressioni che può subire la pelle a causa dell’utilizzazione di un sapone industriale.

Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Quand'ero piccola mia madre mi mandava a raccogliere le nocciole sotto gli alberi nel prato di casa mia, perché essendo piccina mi infilavo bene sotto i rami... da sola mi annoiavo, ma se c'era qualcuno con me (mia sorella minore o mio padre, spesso) diventava una sfida a chi raccoglieva più nocciole, ed era immediatamente molto molto più divertente! Volevo un sapone alle nocciole, proprio quelle di casa dei miei genitori, che adesso raccolgo insieme al mio compagno quando andiamo a pranzo la domenica (anche perché nel frattempo son passati 25 anni, e la mia mamma povera stella di sicuro non può mettersi a quattro zampe sotto i noccioli!) e volevo che sapesse anche di cioccolato, perché il cioccolato con le nocciole è sempre stato il punto debole di mio padre. E volevo che sapesse anche un po' di miele, perché da piccina adoravo quando il Maurizio che ha le api (eh sì, in Trentino si dice così: c'è sempre l'articolo davanti ai nomi! Il Maurizio, La Michela, Il Gianni...) ci portava i favi col miele, e bisognava mettere in bocca tutto e poi sputare la cera (con cui poi giocavo come con il pongo!). E così, pensando alle cose di casa mia, di quando ero piccola, ho creato un sapone dolcissimo, che profuma di cose buone buone buone!

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